Il terremoto in Val di Noto del 1693. Dal Gotico Chiaramontano alla ricostruzione barocca

Il terremoto in Val di Noto del 1693 fu un evento catastrofico che distrusse buona parte delle Sicilia Orientale.

Ragusa all’epoca contava oltre cinquemila vittime su una popolazione di novemila abitanti. Il terremoto rimase negli annali della regione come l’evento più disastroso mai vissuto dai siciliani. Quarantacinque centri abitati rimasero coinvolti nella tragedia.

Le città vennero rase al suolo da uno sciame sismico composto da tre lunghe scosse, cominciate la mattina del nove gennaio e finite la sera dell’undici. Gli assestamenti continuarono per altri due anni, lesionando quelli che erano già i resti dei numerosi edifici ancora non crollati del tutto.

Cosa è rimasto dopo il terremoto in Val di Noto?

Molti palazzi dell’epoca vennero totalmente distrutti.  Di quel periodo storico rimangono fortunatamente degli esempi che possiamo apprezzare tutt’ora. Alcuni elementi del cosiddetto Gotico Chiaramontano possono essere ammirati nella val di Noto.

Nella vicina Modica, ben conservati, esistono due esempi importanti dell’epoca: la chiesa del Carmine a Modica bassa e la chiesa di Santa Maria di Betlemme.

Lo stile Gotico Chiaramontano è legato alla presenza della potente famiglia dei Chiaramonte che regnarono in Sicilia a partire dal quattordicesimo secolo.

A loro si deve la costruzione di numerosi palazzi e edifici tra i più belli dell’Isola.

Come avvenne la ricostruzione?

Al terremoto del Val di Noto seguì una importante opera di ricostruzione che rimodellò il viso dei luoghi colpiti dal sisma, cambiandone radicalmente la forma. Molti dei palazzi gotici vennero persi e per tutto il diciassettesimo secolo, all’epoca della dominazione spagnola in Sicilia, lo stile barocco fu il modello architettonico assunto per la ristrutturazione.

Il suo splendore e le sue sinuosità, caratterizzano la tipicità urbanistica del Val di Noto. 

Le grandi composizioni scenografiche, le accese e imponenti espressioni decorative di facciate e mascheroni, sono tutt’ora l’anima del territorio ibleo.

A Ragusa Ibla, a due passi dalla nostra Guest House, è possibile ammirare la maestosità del Duomo di San Giorgio che si staglia sopra la piazza, circondata anch’essa da edifici antichi e barocchi. Oppure, appena fuori, il palazzo della Cancelleria o la chiesa di Santa Maria delle Scale, ricostruita dopo il sisma del 1693 nell’attuale forma barocca.

Da tutte le nostre stanze è possibile ammirare il Barocco semplicemente affacciandosi alla finestra. Venite a vedere come si sta. Vi aspettiamo.

 

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